Non profit
La grande lezione di vita conta poco per lesame
Studenti di tutte le scuole fanno volontariato con gli ospiti di una casa famiglia.
di Redazione
Coerente con il corso di studi? Altroché. L?esperienza che una trentina di studenti degli ultimi anni di scuola superiore stanno vivendo presso la ?Casa famiglia san Giuseppe? di Vimercate (Milano) ha tutte le carte in regola per essere valutata come ?credito formativo? in vista dell?esame di maturità; perchè è un?esperienza formativa, appunto, e perché prevede un lavoro di indagine storica e sociale coerente con il programma di storia. E difatti i ragazzi erano partiti con l?obiettivo di acquisire punti per l?esame di Stato; poi questo obiettivo è passato in secondo piano, di fronte al valore dell?esperienza di solidarietà che hanno potuto vivere. L?idea è stata della direttrice e dei responsabili della casa famiglia: «Abbiamo saputo dei crediti formativi», spiega Gabriella Borlini, «ed invitato i ragazzi delle scuole vicine a partecipare ai progetti che stavano per partire da noi. Hanno aderito giovani di tutti gli istituti superiori. Oggi sono divisi in tre gruppi, che operano su tre progetti diversi, con l?aiuto delle nostre operatrici. I risultati sono assolutamente positivi». Il primo gruppo si occupa di una ricerca storica: raccolgono le testimonianze di vita vissuta delle ospiti della casa famiglia ricostruendo così la storia di Vimercate, un tassello importante per capire gli eventi del primo Novecento.I ragazzi del secondo gruppo preparano, con l?aiuto di alcuni esperti, una serie di brani musicali da far ascoltare alle anziane donne: musica classica, ma anche musica popolare e canzonette; viene poi proposto una sorta di ascolto guidato e di raccolta dei vissuti personali legati alla musica.L?ultimo gruppo si occupa di una ricerca sui giochi del passato, anche qui coinvolgendo le donne. Le relazioni saranno consegnate alle scuole entro il 15 maggio, corredate, da una valutazione dell?ente certificatore; poi i docenti li trasformeranno in crediti formativi. Saranno pochi punti, ma la valutazione della scuola non potrà aggiungere niente a un?esperienza che i ragazzi stessi definiscono ?unica?; non per la scuola, ma per la vita.
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